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27 novembre 2010

Meringhe

Come potevo non parlare delle meringhe..?
Di solito le faccio per utilizzare albumi avanzati da altre ricette dove si utilizzano solo tuorli (es. la crema pasticcera). Attenzione a separare tuorli da albumi, perchè se va anche solo una goccia di tuorlo negli albumi, non monteranno mai.
Riguardo al "trucco delle nonne" ossia quello del pizzico di sale, ci sono delle opinioni contrastanti. Secondo autorevoli dottrine, sembra che il sale addirittura inibisca la montatura. Altri, come Maurizio Santin, consigliano di usare un tegame di rame e di passare mezzo limone sui bordi. Ancora, pasticceri come Luca Montersino, usano il metodo di riscaldare gli albumi fino a 40° prima di montarli. Attenzione a quest'ultimo procedimento: bisogna riscaldare gli albumi con lo zucchero mescolando con una frusta e appena si arriva ai 40° togliere dal fuoco. Se mettete solo gli albumi e non lo zucchero, si rischia di fare una frittata.. la funzione dello zucchero in questo caso è di ritardare la coagulatura degli albumi.
Se non avete il termometro digitale, potete affidarvi ad un metodo più easy: immergete il dito nella pentola e se sentite un lieve tepore sono pronti, considerando che la temperatura del nostro corspo si aggira sui 30°.
Personalmente ho constatato che il metodo più efficiente è quello di Montersino, ve lo consiglio.
Ora procediamo alla preparazione..
per prima cosa peso gli albumi e poi aggiungo la stessa quantità di zucchero semolato. A questo punto li lascio montare nella planetaria finchè non diventano belli sodi.
Poi aggiungo sempre la stessa quantità di zucchero a velo setacciato e gradualmente, mescolo al composto dal basso verso l'alto cercando di non vanificare tutto il lavoro fatto fino a quel momento.
A questo punto metto il composto nel sac à poche con bocchetta rigata e faccio dei piccoli (o grandi, a seconda) spuntoncini con la teglia rivestita di carta da forno.
Ora viene il momento più delicato: la cottura.
Forno a 100° per 3 ore. E ora vi svelo un piccolo segreto: mettete un cucchiaio sull'apertura del forno per non farlo chiudere del tutto.. deve simulare la valvola aperta dei forni professionali. in questo modo si eviterà l'umidità e le meringhe verranno belle croccanti!
A quel punto fatele raffreddare e poi conservatele in un contenitore ermetico, al fresco.
Possono essere servite sia da sole, magari per accompagnare una tazza di tè o caffè fumante, oppure per arricchire gelati o coppette di frutta.
Ora un piccolo cenno storico..
Furono inventate da un pasticcere, di nome Gasparini, che gli uni affermano italiano, altri svizzero. Questo oscuro e benemerito inventore esercitava la sua arte a Meiringen, nell’Oberland bernese, e il dolce fu così battezzato, una denominazione che conserva in molte lingue.

Yummy!








9 commenti:

  1. Ciao Meringhetta, grazie per la visita al mio blog. E' un dolce piacere scoprire questo tuo blog. Ti seguirò spesso...
    Io ho provato le meringhe di santin ed il metodo è lo stesso.

    Buona serata! Elly

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  2. Ciao Elly!
    grazie per essere passata.
    Sì alla fine le ricette non cambiano in questo caso perchè la dose è sempre la stessa.
    A presto allora!

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  3. Grazie nightfairy! A detta di tutti erano anche buone :)
    Torna a trovarmi se vuoi.. un bacione!

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  4. ti sono venute una meraviglia...che golose che sono...piccole nuvolette zuccherine!!!baci imma

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  5. Ciao, pensa che ho scoperto il tuo blog solo ora e scopro con piacere di aver fatto poco tempo fà delle meringhe simili alle tue per forma senza nemmeno saperlo. COmplimenti anche per tutte le altre ricette/videoricette ;)

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  6. Troppo buoni questi dolci! Mi sa che mi toccherà sperimentare la crostata con ricotta e cioccolato perchè il mio ragazzo ne va pazzo!! Poi con il computer nuovo le immagini sono ancora più invitanti..
    Continua con i video! CIAO

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  7. @sunflowers : ciao, allora vengo a vedere subito l tue meringhe! Grazie mille!!

    @anonimo: Fammi sapere poi della crostata.. spero che al tuo ragazzo piaccia! Torna a trovarmi quando vuoi.. :)

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